La terza conferenza di architettura, all’interno del programma annuale di Padova 2018 Architettura: Mostre e Dialoghi, è intitolata Città e Teatro ed analizza il rapporto tra spazio urbano e spazio della rappresentazione.
La città ospita la vita, gli accadimenti della storia, il ripetersi dei riti sociali, le tradizioni popolari e religiose. Questo grande insieme di vicende, diverse e mutevoli, crea un sottile equilibrio, una misura proporzionata e consolidata dalla storia, che ne regola gli avvenimenti. Tale equilibrio è un soggetto tipico delle discipline artistiche come la pittura (le piazze metafisiche di De Chirico), la fotografia (negli scatti di Gabriele Basilico e Luigi Ghirri) o il cinema. Questo stesso equilibrio ha come cornice l’architettura, contesto di tutte queste esperienze, predisposta affinchè siano possibili le vicende dell’Uomo, metro dell’universo spaziale della città.
All’interno del tessuto urbano, il teatro è da sempre il luogo per eccellenza della rappresentazione delle relazioni umane, spazio della socialità dove vengono riprodotti le vicende della Storia e i miti.
In questa conferenza capiremo le relazioni che intercorrono tra la Città e il Teatro, guidati dall’esperienza di Xavier Fabre e Francesco Saverio Fera, architetti di palinsesti urbani le cui esperienze dirette con il Maestro Aldo Rossi, che su questo tema ha fondato una vera e propria teoria del progetto, vengono presentate proprio nella città di Padova, ricca di elementi scenici come il Palazzo della Ragione e il Prato della Valle, forme dell’architettura comprensibili e al tempo insostituibili.
Ad esprimere il contatto diretto con l’esperienza teatrale e i modi di mettere in scena la realtà e la Storia Andrea Pennacchi, attore e drammaturgo, che renderà ancora più evidente come ogni angolo della Città possa, alla fine, trasformarsi in un luogo della rappresentazione.
Relatori
Francesco Saverio Fera
Xavier Fabre
Andrea Pennacchi
Francesco Saverio Fera
Si laurea in Architettura presso il Politecnico di Milano, consegue il dottorato alla Facoltà di Architettura di Genova, è professore associato presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna ove attualmente è Coordinatore del Corso di Laurea Magistrale in Architettura.
Le regole della composizione architettonica in relazione con la storia della città sono i temi che caratterizzano il suo programma di ricerca, svolto presso Facoltà di Architettura dell’Università di Genova e, in seguito, presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Bologna.
Attività di ricerca
Lo studio è stato principalmente rivolto ad una indagine sui principi fondativi del fare in architettura con l’obiettivo di una ricostruzione logica della teoria della composizione. La ricerca dei valori permanenti in opposizione al passeggero, è stata indirizzata verso una disamina disciplinare che ha attraversato l’analisi dei trattati di architettura, tra Rinascimento e XX secolo. A questa ricognizione teorica si è affiancato uno studio delle opere dei principali Maestri, con particolare attenzione alla formazione degli edifici pubblici in relazione alla città e i suoi spazi pubblici.
Ha tenuto diversi seminari e conferenze sia in italia che all’estero, tra i quali:
- 1992 – Conferenza Aldo Rossi recent works, alla School of Architecture della Clemson University, South Carolina, U.S.A.
- 1992 – Conferenza Aldo Rossi’s public buildings, presso la School of Architecture di Charleston, Clemson University, South Carolina, U.S.A.
- 1993 – Comunicazione The Image of the City of Genova alla Clemson University College of Architecture Charles E. Daniel Centre a Genova
Attività Progettuale
Ha partecipato a numerosi concorsi internazionali di architettura tra i quali:
- 1985 – Concorso Internazionale di idee per il Ponte dell’Accademia, “Terza Mostra Internazionale di Architettura”; progetto selezionato per la mostra, promosso dalla Biennale di Venezia.
- 1997 – Concorso nazionale per la risistemazione a parco urbano dell’area delle Brignoline a Genova, promosso dal Comune di Genova. I° Premio
- 2003 – Concorso per la risistemazione di Piazza della Libertà a Cesena, progetto segnalato (con il Prof. Arch. Marino Narpozzi)
- 2003 – Concorso per il World Trade Center Memorial di New York (con il Prof. Arch. Gianni Braghieri)
- 2008 – Concorso Internazionale d’idee “Novello” Cesena, progetto selezionato per la seconda fase, IV classificato (Gianni Braghieri, capogruppo – Gruppo di progettazione: Max Dudler, Fabio Reinhart, F.S. Fera, Carla Tisselli, Simone Boldrin)
- 2012 – Progetto per la nuova biblioteca centrale di Helsinki, capogruppo Prof. Arch. José Paulo dos Santos. Componenti: José Fernando Gonçalves, Antonio Esposito.
Esperienze professionali
Le teorie della composizione architettonica in relazione alla storia del costruito sono le linee guida che caratterizzano gli interessi di ricerca progettuale sull’architettura della città: le gerarchie urbane, il rapporto morfologia e architettura può ancora rappresentare un’ipotesi compositiva per la forma della città contemporanea. L’attenzione alla qualità dell’insieme urbano o del paesaggio costruito è studiato secondo una visione che tenga conto della salvaguardia delle risorse disponibili, oggi sempre più preziose.
Andrea Pennacchi
Inzia a lavorare al Teatro dal 1993 con il Teatro Popolare di Ricerca, Centro Universitario Teatrale di Padova. Ha in seguito perferzionato la sua formazione con Mamadou Dioume, del C.I.C.T. di Peter Brook, Vayu Naidu dell’Intercultural Storytelling Company Brumhalata di Birmingham, Moni Ovadia, Marco Baliani, Laura Curino, e studiato regia con Eimuntas Nekrosius, Carlos Alsina, Cesar Brie e con Gigi Dall’Aglio. Dal 2005 collabora per sei anni con Cinzia Zanellato dei TamTeatroMusica in un laboratorio presso il carcere “Due Palazzi” di Padova, lavoro sfociato nel racconto a due voci (attore-detenuto e attore-libero) dal titolo “Annibale non l’ha mai fatto”. Il racconto è stato finalista al Premio OFF del Teatro Stabile del Veneto nell’edizione del 2011. E’ direttore artistico del Teatro Filarmonico di Piove di Sacco.
Per il teatro ha scritto: “Eroi” finalista al Premio Off del teatro Stabile del Veneto, con il supporto di Giorgio Gobbo e Sergio Marchesini, che si avvicina alla sua millesima replica; la “Trilogia della Guerra”, composta da “Trincee: risveglio di primavera”, del 2015; “Mio padre: appunti sulla guerra civile”, in fase di lavorazione destinato a chiudere, con la seconda guerra mondiale, la sua riflessione sulla violenza organizzata e l’epica; “Check Point Pasta”, un testo sugli italiani in Somalia nel 1993, ancora non rappresentato in teatro.
Ha debuttato nella drammaturgia con “Villan People”, a fianco a Michele Modesto Casarin e Manuela Massimi, selezionato alla tredicesima edizione di Tramedautore al Piccolo Teatro Grassi di Milano e premio Fersen alla regia 2014. È scrittore di testi per bambini e adolescenti. Dal primo racconto “Omero non piange mai”, creato con il sostegno di Laura Curino, ha ideato una serie di lezioni-spettacolo per le scuole superiori che ha iniziato a visitare accompagnato da musicisti e con il sostegno di ArteVen, circuito teatrale Veneto.
Le lezioni sono su vari argomenti: “Viva Verdi”, l’ultima creata, “The pleasant garden of great Italy”, su Shakespeare e il Veneto, “Le montagne della Luna” e altri miracoli su Galileo Galilei, “Come Orfeo tra gli argonauti” su Ippolito Nievo e “La spedizione dei Mille” e “Le avventure di Capitan Salgari”, sulla vita del creatore di Sandokan.
In ambito universitario collabora con l’Università degli Studi di Padova, con il Laboratorio di Regia del claVES (corso di laurea in arti visive e dello spettacolo) presso lo IUAV di Venezia, con la Fondazione Teatro Civico di Schio e con l’Accademia Teatrale Veneta, e l’Accademia Teatrale Da Ponte, tenendo seminari e laboratori. La sua pluriennale direzione della Campus Company, progetto della Fondazione del Teatro Civico di Schio, gli è valsa, nel 2012, il “Premio Città Impresa: fabbricatori di idee”. Ha insegnato Struttura del Racconto Teatrale al corso professionale per attori organizzato in collaborazione con ARTEVEN e organizzato dalla Regione Veneto.
È stato uno degli attori del progetto “Fog Theatre” di Natalino Balasso e in cinque produzioni del Teatro Stabile del Veneto, sotto la direzione di registi come Damiano Michieletto, Bepi Emiliani e Emanuele Maria Basso. Ha recitato nell’adattamento teatrale di “Signore e Signori” di P. Germi<, produzione Theama.
Per il cinema, ha recitato la parte di Sandro, nel pluripremiato film "Io sono Li" di Andrea Segre e la parte del tappezziere ne "La sedia della felicità" di Carlo Mazzacurati.
Ha indossato i panni del vigile Sorelli in "Leoni" del regista Pietro Parolin, prodotto dal Centro Sperimentale di Cinematografia, il corrotto Onorevole Mergio in "Suburra", con la regia di Sergio Sollima, e il bamboccione Paolo ne "Il colore nascosto delle cose", di Silvio Soldini.
Ha interpretato diversi ruoli nelle fiction Rai "L’Oriana", "Grand Hotel", "Non Uccidere 2", "Don Matteo", "A un passo dal Cielo" e ne "Il Paradiso delle Signore".
Progetti di Xavier Fabre